Per qualsiasi domanda non esitare a contattarmi!
Il mondo assicurativo in Italia: quanto è effettivamente conosciuto?
Le conoscenze degli italiani in ambito assicurativo sono ridotte, se non addirittura insufficienti o nulle.
Gli italiani non sanno di non sapere
In molti pensano di essere competenti e tendono a sovrastimare il loro sapere sui concetti base e i sui prodotti che fanno parte del complesso mondo assicurativo ma nella maggior parte dei casi questo “credere di sapere” viene meno nel momento in cui i soggetti devono confrontarsi con la realtà.
È quindi possibile affermare che gli italiani non sanno di non sapere, e questa presa di non coscienza si rivela preoccupante e controproducente per gli stessi assicurati.
Questo è quanto emerge dall’indagine “Conoscenze e comportamenti assicurativi degli italiani”, commissionata dall’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) nel maggio 2021 e curata dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca e dalla società DOXA.
Il 60% degli intervistati ha dichiarato di conoscere i concetti chiave del mondo assicurativo, quali premio, franchigia e massimale ma neppure il 14% degli stessi - per la precisione il 13,9% - risponde in maniera corretta quando vengono posti i quesiti: “Cos’è il premio? Cos’è la franchigia e il massimale?”.
Inoltre, più di 1/3 del campione non conosce la differenza tra il concetto di “rischio”, ovvero la condizione in cui sono determinate le conseguenze e le probabilità che accada, e “incertezza”, ovvero rischio non calcolato/calcolabile.
Infine, il 39% degli italiani intervistati ha dichiarato di conoscere i prodotti assicurativi ma meno di 1 persona su 2.000 ne possiede un quadro approfondito.
L’indagine ha inoltre mostrato che, soprattutto nelle fasce d’età under64, gli italiani si rivelano una popolazione piuttosto avversa al rischio e coloro che manifestano un’avversione al rischio maggiore si assicurano di più.
Dalle risposte raccolte, si è potuto notare che nelle isole e nel Sud Italia la popolazione risulta maggiormente propensa a rischiare, mentre nel Nord-Ovest e soprattutto nel Nord-Est le persone si dimostrano più caute.
Bisogna inoltre evidenziare che l’avversione al rischio è anche strettamente collegata al titolo di studio in possesso dei singoli soggetti: coloro che hanno almeno il diploma di scuola media superiore dimostrano livelli di avversione al rischio molto più elevati rispetto a coloro che non lo hanno conseguito.
La domanda a questo punto potrebbe quindi sorgere spontanea: è possibile rendere maggiormente accessibile e attraente il mercato dei prodotti assicurativi in modo tale che le persone possano sfruttare a pieno il suo potenziale?
Per diffondere maggior conoscenza e consapevolezza verso il mondo assicurativo è necessario, in primo luogo, puntare sulla semplificazione del linguaggio e dei concetti utilizzati dalle compagnie assicurative in modo tale da renderlo comprensibile alla maggior parte dei clienti e, in secondo luogo, avviare un’alfabetizzazione assicurativa a 360 gradi, intraprendendo delle iniziative di sensibilizzazione sul tema già all’interno delle scuole.
Non vi è alcun dubbio che sia possibile sottoscrivere autonomamente delle polizze assicurative online, ma l’analfabetismo nel campo assicurativo porta molte persone a fidarsi ciecamente di quelle che sono le offerte proposte in rete. Queste devono però essere seriamente vagliate e senza l’aiuto di una guida esperta è possibile rischiare di creare delle aspettative di copertura che nella maggior parte dei casi non rispondono a quello che si voleva. È quindi necessario trovare un consulente assicurativo, di cui fidarsi e a cui affidarsi, che spieghi in maniera corretta i vantaggi di una polizza e relativi oneri.
L’obiettivo primario che vorrei raggiungere tramite il progetto avviato è quello di far comprendere a tutte le persone, indistintamente, il mondo delle assicurazioni esponendo le nozioni e i concetti base in maniera semplice, completa, esaustiva e concreta per riuscire a portare chiarezza all’interno del mondo assicurativo.